Oggi vorrei approfondire una tematica che sembra ormai compresa da chiunque, ma che ha ancora tanto bisogno di spiegazioni che siano soprattutto chiare e facilmente comprensibili. È interessante discutere con i miei clienti e soprattutto con i miei futuri clienti, perché ascoltando le loro domande mi offrono spunti e riflessioni che mi permettono di essere sempre attento alle loro esigenze.

Per fotovoltaico si intende quella tecnologia che produce  energia elettrica dove serve, ovvero direttamente in loco: per usare un termine commerciale diremmo “dal produttore al consumatore”.

Tutti i sistemi che producono energia da fonti rinnovabili e la mettono a disposizione di un solo utente senza l’utilizzo di una rete di distribuzione pubblica dell’energia, vengono definiti dal legislatore Sistemi Efficienti di Utenza o SEU.

E’ importante sottolineare che l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico di questo tipo non è gravata da costi di trasmissione e distribuzione tipici dell’energia elettrica acquistata in bolletta e non è assoggettata al pagamento di oneri di sistema o accise. Questo  significa che una volta pagato l’impianto, l’energia è prodotta a costo zero.

Un impianto fotovoltaico residenziale può essere realizzato da chiunque possegga un’abitazione con un tetto o uno spazio sufficiente: casa singola, porzione di bifamiliare, appartamento in un condominio. Anche il condominio stesso può realizzare un impianto per alimentare le utenze comuni.

Una domanda che mi viene spesso posta è, nel caso di appartamento in condominio, se possibile utilizzare oltre agli spazi privati, anche una porzione degli spazi comuni (come ad esempio il tetto). La risposta è assolutamente si, sempre nel rispetto della legge sulla comunione. Mentre invece non è possibile ad esempio realizzare un impianto fotovoltaico condominiale e dividere l’energia tra i condomini per il loro uso privato. Questo viene considerata una forma di distribuzione e quindi una violazione del principio alla base dei SEU.

Molti dei miei interlocutori mi chiedono dove andrà a finire tutta l’energia elettrica prodotta che non viene consumata in tempo reale.

Esistono due possibilità:

  • Verrà immessa in rete e sarà rimborsata attraverso il servizio di “Scambio sul Posto”, che funziona come se fosse una batteria di accumulo virtuale, dove le eccedenze immesse in rete durante il giorno verranno rimborsate per poter acquistare l’energia che si utilizza la sera.
  • Potrà essere immagazzinata in una batteria di accumulo che la renderà disponibile nel momento di necessità.

 

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