Come anticipato dal report sullo stato dell’Unione Energetica e confermato dal nuovo studio di E3G ed Ember, l’eolico e il solare durante l’anno corrente hanno aiutato in maniera sostanziale il sistema elettrico europeo in un momento di particolare crisi.

Tra gas russo ridotto, idroelettrico ai minimi storici a causa della siccità e l’indisponibilità di una parte di fonte nucleare, la sicurezza energetica europea è diventata parecchio instabile. Le fonti rinnovabili sono riuscite a mitigare un po’ questa situazione e, nel periodo tra marzo e settembre 2022, hanno permesso all’Unione di evitare l’importazione di 70 miliardi di m3 di gas, che in termini di spesa si potrebbero tradurre in 99 miliardi di euro.

Le cifre sono riportate nella relazione “More renewables, Less inflation” di E3G ed Ember. C’è bisogno però di qualche precisazione: la sostituzione delle fonti fossili è iniziata parecchi anni fa e non certo in tempi recenti. Tuttavia la produzione sia di eolico che di elettrico ha subito un incremento esponenziale raggiungendo nuovi record e arrivando a coprire nei mesi passati il 24% della generazione elettrica europea.

In totale, da marzo a settembre, gli impianti eolici e fotovoltaici hanno generato 345TWh di elettricità a livello europeo, ben 39 TWh rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questa crescita vale da sola circa 8 miliardi di metri cubi di gas, circa 11 miliardi di euro.

La produzione di eolico e solare del 2022 ha mitigato i cali di idroelettrico e nucleare

Un buon risultato a cui hanno contribuito 19 Paesi con i rispettivi record nazionali: ad esempio la Francia (14% di eolico e solare nel mix elettrico), l’Italia (20%), la Polonia (17%) e la Spagna (35%).

L’eolico e il fotovoltaico stanno già aiutando i cittadini europei”, ha affermato il dottor Chris Rosslowe, analista senior di Ember. “Ma il potenziale futuro è ancora maggiore”. Prosegue Artur Patuleia, Senior Associate di E3G: “Con le tensioni sui mercati del GNL che sostengono costi elevati del gas per i prossimi anni, i governi devono supportare l’ambizione energetica pulita del RePowerEU, rendendolo un elemento centrale della risposta alla crisi dei prezzi”.

Fonte: rinnovabili.it 

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